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Elezioni europee, Berlusconi definisce la strategia

Politica
Elezioni europee, Berlusconi definisce la strategia
(Teleborsa) - Torna in pubblico Silvio Berlusconi per definire la strategia elettorale. L'ex Premier ha iniziato la sua Conferenza Stampa con un commento alla decisione del Tribunale, arrivata qualche giorno che ha confermato l'affido di Berlusconi ai servizi sociali.

"Questa cosa mi ha fatto addirittura piacere perché nella mia vita ho fatto sempre attività di supporto. Lo facevo in particolar modo negli ultimi anni di vita di mia madre Rosa…Lo farò più che volentieri e cercherò di essere utile" ha detto l'ex Cavaliere.

Non poteva mancare un affondo di Berlusconi alla decisione della Corte di Strasburgo che ha negato la candidatura del Cavaliere alle europee. "Queste vicende hanno una indubbia valenza politica", ha dichiarato Berlusconi. "Tutto questo accade per un'ingiusta decisione della magistratura che mi ha condannato per un fatto inesistente che sarei stato nell'impossibilità tecnica di commettere".

Dopo una lunga introduzione legata alle ultime vicende. Berlusconi ha presentato i capolista di Forza Italia per le elezioni europee e poi ha presentato la sua strategia politica. Tra i temi "caldi" della campagna elettorale, in primis l'economia."Sono convinto che si debba puntare a eliminare il fiscal compact e consentire ai Paesi lo sforamento del 3% annuo nel rapporto tra deficit e PIL", ha spiegato Berlusconi. Per l'ex Premier poi è necessario "rivedere i poteri della BCE. È un punto fondamentale. Abbiamo adottato una moneta unica con la quale accendiamo il nostro debito pubblico. Cosa può succedere? Esattamente come accadde all'Argentina che emetteva i suoi titoli in dollari e quando finirono i dollari non aveva la possibilità di emettere moneta".

Per quanto riguarda i temi politici, Berlusconi ha affondato su l'Italicum.
Sulla riforma della legge elettorale già approvata alla Camera su cui si sono solevate non poche polemiche Berlusconi dice.

"Noi abbiamo insistito ed insistiamo che occorre approvarla al più presto possibile. Invece l'intenzione della sinistra è quella di posporla al varo della riforma costituzionale sul Senato. Francamente non capiamo questa necessità, forse la sinistra ha paura di non trovare nel Senato i voti sufficienti per approvare la riforma elettorale così come è uscita dalla Camera. È un problema che ci preoccupa, quello cioè che questo governo non ha il controllo completo del suo apparato parlamentare e questo non è un bene per fare quelle cose che servono certamente al Paese".
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