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Bonus Irpef, la promessa di Renzi diventa realtà. "Inizia una rivoluzione"

Economia, Politica
Bonus Irpef, la promessa di Renzi diventa realtà. "Inizia una rivoluzione"
(Teleborsa) - La promessa di Matteo Renzi sul taglio dell'Irpef diventa realtà. Ad annunciarlo lo stesso premier via Twitter, con questo cinguettio: "per 15 milioni di persone le tasse diminuiscono, gli oneri contributivi scendono", ribadendo che "non ci sono tagli alla sanità. Non ci sono tagli agli stipendi degli insegnanti. Non ci sono tagli lineari".

Le prime parole pronunciate dal premier in conferenza stampa invece sono state queste: "sono felice perché non soltanto smentiamo i gufi", "ma perché oggi inizia un percorso di riorganizzazione della spesa". "L'intervento di oggi non è che un primo passo".
"Ci vuole un po' di coraggio ad andare contro alcune scelte che non venivano messe in discussione da tempo".

"Oggi con questo decreto illustriamo come daremo i mitici 80 euro, misura che non è una tantum ma strutturale come lo è il processo di taglio della spesa. Illustriamo come riduciamo l'Irap del 10% e vi annunciamo i dati che riguardano le coperture".

Relativamente ai "mitici 80 euro", Renzi ha dichiarato che stiamo restituendo denaro agli italiani che prendono meno di 26 mila euro l'anno, stringendo la cinghia alla politica. Stiamo parlando di 10 mln di italiani, che prendono da 8mila euro l'anno a 26mila euro, con un piccolo decalage dai 24 ai 26 mila euro.

Il presidente del Consiglio ha poi confermato il taglio dell'Irap al 10% per le aziende private, per poi passare alle auto blu dei ministeri, spiegando che non ne potranno avere più di 5 a ministero. "I sottosegretari e direttori generali vanno a piedi, con l'autobus o con il motorino", ha detto senza mezze parole Renzi.

"Tutte le spese degli enti locali e centrali dovranno essere on line entro 60 giorni". Questa un'altra norma contenuta nel decreto approvato oggi che in realtà già esisteva ma non era sanzionata. La sanzione decisa oggi sta nella riduzione dei trasferimenti. La necessità di mettere online tutte le spese è per capire dove sono le distorsioni, ha spiegato il premier, parlando di una "rivoluzione gigantesca anche se sarà un percorso molto lungo", che però nell'arco di un triennio darà i suoi frutti.

Renzi ha poi illustrato il "tetto massimo insormontabile di 240 mila euro per gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione (PA)", definendo "ridicolo chi minaccia la fuga nel privato". "Questo tetto non è poi così drammatico", ha detto l'ex sindaco di Firenze spiegando che "ridurre gli stipendi ai mega dirigenti è un principio di buon senso e un principio per "far la pace con gli italiani". Per quanto riguarda la Camera e il Senato si tratta di uffici autonomi e quindi "io spero che riflettano", ha detto Renzi.

Nel decreto è stata inserita anche una norma che prevede la riduzione dei metri quadri per dipendente pubblico a 24 mq, per rivedere il sistema degli affitti.

Si passa poi alle municipalizzate e alle varie norme per cercare di sfoltire e semplificare le partecipate. Si tratta di un "obiettivo molto difficile da raggiungere ma importante".

Renzi ha poi ribadito l'importanza della norma relativa ai pagamenti più rapidi alle imprese, che dovranno avvenire ora sempre entro 60 giorni.

Il premier ha infine illustrato le coperture, pari a 6,9 mld di euro nel 2014 che diventeranno 14 mld nel 2015.

Bankitalia contribuirà con 1,8 mld di euro: l'imposta sulle quote rivalutate della Banca d'Italia sale dal 12% al 26%.

600 mln di euro arriveranno dall'aumento dell'IVA.

150 mln di euro dallo spostamento del programma sugli F35.

300 mln di euro dalla lotta all'evasione fiscale.

900 mln di euro dalla misura sobrietà, che comprende varie cose come le auto blu, il tetto al trattamento economico personale pubblico, l'abolizione delle tariffe agevolate per la campagna elettorale per i partiti.

La Rai contribuirà con 150 mln di euro, ottenendo l'autorizzazione a vendere Rai Way e a riorganizzare le sedi regionali, ma deciderà lei come fare.

I Ministeri con 200 mln di euro, con ampia discrezionalità ma con il limite di tempo di 60 giorni, "altrimenti interveniamo noi", ha detto infine Renzi.
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