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Borse europee al palo con auto e materie prime. A Milano giù anche le banche

Commento, Finanza
Borse europee al palo con auto e materie prime. A Milano giù anche le banche
(Teleborsa) - Proseguono in forte ribasso le borse europee e Piazza Affari, che hanno progressivamente esteso le perdite nel corso della mattinata, con vendite più insistenti sul settore delle materie prime e su quello dell'auto, che risente ancora degli effetti dello scandalo Volkswagen. A Milano, sono sacrificate anche le banche in ragione del maggior peso sul mercato domestico.



A paralizzare le borse europee stamattina aveva concorso anche l'incertezza dei mercati asiatici, a causa dei rinnovati segnali di crisi dell'economia cinese, mentre l'andamento del Future USA fa nutrire poche speranze per la partenza di Wall Street.

Male accolto anche il voto in Spagna, che ha visto avanzare gli indipendentisti catalani.

Sostanzialmente stabile l'Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia a 1,118. Sulla parità lo Spread, che rimane a quota 114 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,75%.

Tra i listini europei, scivola Francoforte, con un netto svantaggio dell'1,37%, pessima performance per Londra, che registra un ribasso dell'1,55%, male Parigi, che lascia sul tappeto l'1,88%. Sessione difficile anche per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che sta lasciando sul terreno l'1,59%.

In una giornata da dimenticare per Piazza Affari, tutte le Blue Chip mostrano una performance negativa.

La peggiore è Azimut, che lascia sul terreno il 4,65%. Male anche Banca Mps, che affonda del 4,39%, e Mediolanum, che crolla del 3,93%.

Pesante Fiat Chrysler Automobiles, che segna una discesa di ben quattro punti percentuali, in scia alla caduta del comparto auto europeo.

Rosso su Telecom Italia, che arretra dell'1,45%, dopo la conferma dell'impegno in Brasile e l'avvio di un processo di valorizzaizone della controllata Inwit (+0,66%).

Senza freni Pierrel , che ha siglato un nuovo accordo di distribuzione in USA per l'Orabloc. Il titolo resta sospeso sul Listino per eccesso di rialzo con un guadagno teorico del 12% circa.
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