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Divorzio in tempi di crisi? Non è mai un buon affare

Economia
Divorzio in tempi di crisi? Non è mai un buon affare
(Teleborsa) - Il divorzio in tempi di crisi sembra essere alla portata di pochi eletti, poiché quando finisce un matrimonio non solo si dice addio alla coppia ma la perdita è pesante anche in termini economici.

Basti pensare al bene primario della casa coniugale per la quale molto spesso si sta ancora pagando un mutuo.

Sono circa 610.000 il 22,6% dei i divorziati in Italia che pagano ancora le rate del mutuo per la casa coniugale. A rivelarlo un'indagine Demoskopea condotta per Immobiliare.it che ha intervistato un campione di 2,7 mln di divorziati.

La percentuale sale fino al 54,7%, per chi è divorziato da meno di un anno, mentre fra chi è separato da più di cinque anni crolla al 5,4%. Segno evidente che per rifarsi una vita e ottenere una casa ci vuole tempo.

Dopo la fine del matrimonio, infatti, quasi la metà del campione intervistato (il 46,2%) prova a chiedere un nuovo mutuo alle banche e quasi la metà di loro si vede negare il prestito. In più, come se non bastasse, il 42,2% dei divorziati denuncia una condizione economica peggiorata dopo la separazione, soprattutto durante il primo anno e proprio l'impossibilità di far fronte alle spese di una nuova casa spiegano come mai, nei primi dodici mesi successivi alla fine del matrimonio, il 57,8% dei separati dichiari di abitare ancora sotto il tetto coniugale.

Separati in casa per necessità, quindi. Chiaro segnale che la crisi costringe molte coppie ad accettare una condizione non proprio coerente con la fine di una storia, in attesa di trovare una soluzione alternativa e, soprattutto, sostenibile economicamente.
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