(Teleborsa) - L'Eurozona rialza la testa a sorpresa sul finire dell'anno grazie soprattutto alle "periferie".
I
PMI flash di dicembre elaborati da Markit hanno segnalato un inatteso miglioramento delle principali componenti, anche se restano preoccupanti le deboli performance di Francia e Germania, i due pilastri dell'Area attualmente in impasse.
Nel dettaglio, il
PMI manifatturiero è salito a 50,8 rispetto al 50,1 di novembre, a fronte del 50,5 atteso dagli analisti, posizionandosi sui massimi di cinque mesi.
Il
PMI servizi è passato da 51,1 a 51,9, massimo di due mesi, battendo il consensus di 51,5 punti.
Il
PMI composito, infine, si porta a 51,7 dai 51,1 di novembre e rispetto ai 51,5 stimati dagli economisti. Anche in questo casosi tratta del migliora valore degli ultimi due mesi.
Questo colpo di coda, tuttavia, non deve far cantare vittoria, ha spiegato Chris Williamson, capo economista presso Markit, perché l'Eurozona ha "concluso l'anno alquanto sotto tono piuttosto che con una marcia in più".
Secondo Williamson restano
preoccupanti le performance deboli di Francia e Germania. La spinta al rialzo è stata quindi guidata dal resto della regione, dove la crescita ha raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque mesi, portando quindi i
Paesi 'periferici' a registrare il miglior anno dal 2007.
Previsioni per i mesi a venire? Secondo l'economista, da una parte l'aumento del PMI supporta la teoria che gli stimoli della BCE stanno iniziando a generare gli effetti previsti, e che è necessario più tempo per poter giudicare l'impatto delle misure in atto. Dall'altra però il tasso di crescita piuttosto deludente, in particolare le debolezze registrate in Germania e Francia, aumenterà la necessità di stimoli aggiuntivi da introdurre senza ulteriori ritardi".