(Teleborsa) - L'agenzia di rating
Moody's smorza gli ottimismi sulla ripresa dell'economia globale, segnalando che
nei prossimi due anni non ci sarà un recupero robusto dell'economia.
Secondo il Global Macro Outlook, la
crescita globale sarà "più bassa più a lungo", a causa del rallentamento in corso della Cina e degli impedimenti strutturali ad una ripresa in Europa ed anche in Brasile e Sud Africa. Le economie del G20 cresceranno in media del
3% nel 2015 (poco oltre il +2,8% stimato per quest'anno).
La situazione peggiore è quella dell'Eurozona che avanzerà di un modesto 0,7% quest'anno, per allungare di pochissimo all'1% nel 2015 ed all'1,3% nel 2016.
Moody's, poi, non si è limitata solo a rivedere le previsioni, ma ha dato anche una
misura dei danni provocati dalla crisi, segnalando che se fossero stati mantenuti i tassi di crescita di prima della crisi, il PIL europeo sarebbe stato superiore del 17% nel 2019. La
perdita di PIL in questo arco temporale viene indicata in
1.700 miliardi di dollari.
A determinare un impatto così rilevante una serie di fattori: la lentezza nelle
riforme strutturali, il dilagare della disoccupazione, gli elevanti livelli di indebitamento (sovrano e corporate), l'impatto della
crisi Ucraina, il rallentamento atteso nell'export della Germania (indotto dalla frenata cinese), una domanda che stenta a ripartire.